Mulinon

Località Pizzon di Fratta Polesine (Rovigo)

 

Storia e caratteristiche del luogo

  La provinciale che da Fratta porta a Pincara costeggia per lungo tratto il canale Scortico. Nel punto in cui vi si distacca, anziché proseguire per la provinciale, si prenda a sinistra per la strada arginale che porta alla fine del canale stesso, che confluisce nel Canalbianco.

La punta di confluenza (Pizzon) è un luogo del tutto singolare per paesaggio, architettura agricola e archeologia industriale.

  Dal punto di vista paesaggistico, la posizione sopraelevata rispetto al territorio circostante permette di osservare le ombrose golene del Tartaro-Canalbianco e corti agricole di pregio, vincolate dal Ministero dei Beni Culturali, tra cui spicca la vicina Corte del Pizzon e la monumentale Ca’ Bernarda al di là del fiume.

 

Il mulino del Pizzon e a sinistra il magazzino cereali

Dal punto di vista della archeologia industriale, sono presenti due importanti manufatti:

1.         Un grande mulino, l’unico funzionante ad acqua, sfruttando il salto tra lo Scortico e il Canalbianco, in una terra completamente piana come il Polesine. Censito nel Catasto austriaco del 1841, fu costruito probabilmente nel XVIII secolo. In funzione fino al 1962, conserva intatto l’imponente macchinario.

2.         Una conca di navigazione, sostenuta da porte vinciane con finestre tuttora esistenti, era affiancata ad una seconda conca disposta in successione alla fine dello Scortico verso il Canalbianco, con resti tuttora visibili. Tali conche sono la testimonianza di una delle prime idrovie palesane, impiantata a metà del sec. XIX e ripercorrente a livello di trasporto industriale, la via d’acqua già percorsa dai nobili veneziani per arrivare nel ‘500 alle loro ville di Fratta, tra cui le palladiane Badoer e Molin.

 

Recupero e valorizzazione

 

Mulino del Pizzon di Fratta Polesine

È in corso, da parte della Cooperativa Turismo e Cultura che ha ottenuto in comodato il complesso immobiliare, un recupero con il sostegno di un finanziamento regionale/europeo (Piano di Sviluppo Rurale – Misura 15).

Il primo intervento è mirato alla conservazione del mulino e degli annessi fabbricati (due capannoni, una casa di civile abitazione e una scuderia) e alla sua apertura al pubblico.

Conca di navigazione sul canale Scortico, in fianco al mulino

L’idea progettuale complessiva prevede:

          la messa in funzione del mulino con tutti i suoi macchinari, approfittando del fatto che sono tuttora viventi due operai che vi hanno lavorato per molti anni, e ripristinando il funzionamento ad acqua sfruttando il salto tra lo Scortico e il Canalbianco;

          la costruzione di un attracco turistico sul Canalbianco per permettere l’approdo a barche piccole, motoscafi e house-boat sulla via navigabile Venezia-Mantova;

          visite guidate per turisti e scuole sia al mulino che alle vecchie conche di navigazione;

            realizzazione di un percorso ciclabile arginale lungo il Canalbianco e lo Scortico fino al centro di Fratta Polesine, dove è possibile visitare la Villa Badoer del Palladio, la Villa Molin-Avezzù e altre ville carbonare (Cornoldi-Fanan, Oroboni, Monti, ecc.), la Villa Matteotti – casa natale del grande politico martire del fascismo;

          la possibilità di pernottamento con la realizzazione di una trentina di posti letto;

          una vetrina della produzione agricola di qualità polesana, specie cerealicola, di cui il Polesine vanta una notevole tradizione sia a livello di produzione (grano, mais, riso) sia a livello di trasformazione (farine speciali, grandi mulini, ciabatta polesana);

            realizzazione di un campo didattico con la semina delle varie tipologie cerealicole (segala, orzo, grano, mais, farro);

            possibilità di sfruttare le ampie sale laterali del mulino per incontri culturali e perfomances teatrali.

La conca di navigazione con porte viciniane

Interno con macchinari

                                                              

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