Santuario
del Monte della Madonna (PD)
Monte della Madonna - Teolo (PD) - m 523 s.l.m.
Il Santuario del Monte della Madonna si trova nel Comune di Teolo (PD). È raggiungibile in auto:
• con la A4 fino al casello di Padova ovest - Limena, poi tangenziale, quindi provinciale dei Colli per Villa e Teolo;
• con la A13 fino allo svincolo Terme Euganee e da qui per Montegrotto Terme, Torreglia, Teolo.
Cenni storico-artistico-architettonici sul Santuario
Il Monte della Madonna (m 523) appartiene al gruppo dei Colli Euganei e, come questi, è di origine vulcanica.
Viene così denominato per il fatto di essere sede di un Santuario mariano, le cui origini sono lontane e poco note. Sicuramente esisteva già nel 1253, quando un ricco mercante lasciò per testamento dei beni alla chiesa di Santa Maria “de cima de Monte”. La chiesa si trovava entro il territorio della pieve di Rovolon, frequentata inizialmente solo dalle comunità di Rovolon e Carbonara.
La chiesa del Santuario del Monte della Madonna
Alle sue origini è certamente popolare, “campestre”, senza impegni parrocchiali, affidata a sacerdoti detti rettori, coadiuvati dai “Confratelli della Madonna del Monte”.
Solo nel tempo, a partire dal XVI secolo, assunse le caratteristiche di vero e proprio santuario mariano, chiesa cioè dedicata alla Vergine e frequentata non solo dagli abitanti della zona ma anche da pellegrini provenienti da località più o meno lontane.
La chiesa nel 1508 passò sotto la giurisdizione della vicina abbazia di Praglia, su richiesta dei Confratelli stessi che continuarono a interessarsi della vita del santuario, ricostruendo il presbiterio con l’altare maggiore, dove venne collocata la pregevole e venerata statua della Vergine, attribuita in studi recenti al noto scultore trecentesco Andriolo de Santi o comunque a un importante scultore trecentesco. Alla cura del piccolo edificio sacro provvedeva anche la Confraternita di San Rocco, che aveva qui un suo altare con una importante tela del Bissoni, firmata e datata (1626).
Chiostro del santuario
A custodire realmente il Santuario provvedevano però gli “eremiti”, laici particolarmente devoti alla Vergine, non legati a nessuna delle grandi Regole eremitiche e monastiche, detti perciò “irregolari”. Non si sa come sia nata questa tradizione, non erano gli unici, sui Colli, ma furono quelli più duraturi: dovevano seguire determinate prescrizioni, come indossare una veste particolare, digiunare alla vigilia delle feste mariane, tenere in ordine il luogo e, periodicamente, rendere conto all’abate di Praglia. L’ultimo eremita lasciò il Santuario, ritirandosi a Praglia, nel 1966.
Statua della Madonna nell'abside del Santuario
Informazioni sulla vita del Santuario ci vengono dalle relazioni delle visite pastorali dei vescovi di Padova: sappiamo così di celebrazioni comuni e di processioni dalle parrocchie della zona vicina. La processione principale nei secoli passati si teneva il martedì dopo Pasqua, in ringraziamento alla Vergine corredentrice per il dono della salvezza. Si ignorano le origini di questa forma di devozione, fatta forse per ringraziamento o per voto (molti ex voto ornavano un tempo le pareti del presbiterio). Al pellegrinaggio post-pasquale era concessa l’indulgenza (secoli XVI-XVII). Allo scoppiare della peste del 1630, gli abitanti di Teolo fecero voto solenne di compiere un pellegrinaggio in perpetuo al Santuario il mercoledì delle “quattro tempora d’autunno”.
Demolito il povero e vecchio eremo (in due momenti, a partire dal 1966), venne costruito il monastero, utilizzando in molti casi materiale antico, recuperato sul posto oppure a Praglia. Nel frattempo fu completato l’arredo interno.
In anni recenti, sul retro del complesso è stato realizzato un ampio piazzale dedicato agli alpini, nel quale è stato innalzato alla Vergine un monumento (su 4 candidi massi del Grappa domina una statua della Vergine opera di A. Rollo (1941). A un livello ancora inferiore si trova una grande sala riservata all’accoglienza dei pellegrini e anche, nello spirito del nostro tempo, a incontri, conferenze, mostre.
Romitorio di Sant’Antonio Abate
È una piccola e solitaria chiesa, che doveva far parte di un complesso più vasto, rimaneggiato notevolmente in anni recenti dopo un periodo di abbandono. A testimoniare la sua storia più antica resta il bel campaniletto.
Qui, nella grotta contigua (oggi chiusa da una cancellata: si nota all’interno una statua della Madonna di Lourdes), secondo una antica tradizione, visse una delle poche donne eremite, la benedettina padovana Felicita (VIII-IX secolo).
Per questa tradizione di romitaggio sorse qui un piccolo eremo, documentato dalla prima metà del Milleduecento come “eremo di Sant’Antonio del Covalo”, intitolato a Sant’Antonio abate, il grande patriarca dell’eremitismo egiziano. L’eremo fece parte poi del movimento padovano dei monaci albi e quindi per secoli fu priorato dipendente da Santa Giustina (è ancora visibile sopra l’ingresso lo stemma dell’abbazia). Attualmente è di proprietà privata.
È meta oggi di passeggiate, raggiungibile sia dalla sella delle Fiorine sia da Teolo attraverso “le Trespole”. Nel giorno della festa del Santo (17 gennaio) vi giunge ancora oggi il tradizionale pellegrinaggio.
I dintorni
I Colli Euganei spuntano improvvisi dalla pianura a sud-ovest di Padova raggiungendo i 600 m di altezza. Si sono originati da vulcanesimo terziario e sono formati da basalti e trachiti. La trachite è una pietra che per la sua resistenza viene utilizzata, oggi come nei tempi antichi, nelle costruzioni. Caratteristica dei Colli è la presenza di acque termali calde e radioattive, famose sia in epoca paleoveneta (VII-VI secolo a.C.), sia in epoca romana. I Romani elessero gli Euganei e le terme come luogo di cura e svago anche per le favorevoli condizioni climatiche. Nell’area collinare numerosi sono oggi gli alberghi nei quali è possibile effettuare bagni e cure.
Una visita merita anche l’Abbazia di Praglia, da cui dipende il Santuario del Monte della Madonna. Fondata attorno al XII secolo dai Benedettini, fu il centro principale della vita culturale e religiosa degli Euganei. Nel complesso dell’Abbazia sorge la Basilica dell’Assunta, iniziata nel 1490 su disegno di Tullio Lombardo: notevole esempio di architettura rinascimentale, con notevoli opere d’arte e una ricca biblioteca.
ITINERARIO DI VISITA
Percorso: Teolo (165 m), Sella Fiorine (347 m), Monte della Madonna (523 m).
Dislivello: circa 350 m, lungo un tratto di strada agevole (4 km).
Tempo di percorrenza: 10’ - 15’ in auto; circa 1 ora a piedi.
Dopo circa 2,5 km si raggiunge la sella delle Fiorine (m 347), ampia valle prativa tra il Monte Grande e il Monte della Madonna, luogo molto frequentato perché ricco di aperture paesaggistiche e punto di partenza per escursioni tra natura e storia. È questo il centro del parco “Lieta Carraresi”, area attrezzata a verde pubblico, originata da una donazione privata della famiglia Papafava, successivamente ampliata e cuore dell’attuale Parco Regionale dei Colli Euganei (istituito nel 1989, interessa 15 comuni dell’area collinare e termale euganea).
Da qui, dopo breve salita (1.5 km) si giunge al santuario del Monte della Madonna (m 523).
Dal valico delle Fiorine è possibile raggiungere anche il piccolo Romitorio di Sant’Antonio abate (m 374).
Curiosità naturalistiche
Arbusto sempreverde alto poco più di 50 cm, a rami pelosi, foglie soffici (simili a quelle della salvia), con fiori a petali bianchi con l’unghia gialla; fioritura a maggio; frequente sui pendii esposti a sud.
Fico d’India nano (opuntia vulgaris)
Presente sui Colli solo su alcuni pendii molto soleggiati del Monte Ceva e del Monte della Madonna. In giugno si ricopre di fiori gialli e successivamente di frutti di un bel colore violaceo. È caratterizzato dalla presenza di lunghe spine e da una peluria irritante.
Per approfondire
Scheda di osservazione
2 - Osserva e descrivi la vegetazione tipica della zona che stai attraversando.
3 - Prova a descrivere il Santuario del Monte della Madonna: sai distinguere le parti più recenti dai segni di un passato più lontano?
4 - Osserva e descrivi la grotta e il romitorio di Sant’Antonio Abate.
5 - Il Santuario e il romitorio sono ancora oggi meta di molti pellegrinaggi: quali sono secondo te le motivazioni di questi pellegrinaggi nel nostro tempo?
Teolo.Parrocchiale di S.Giustina e paesaggio euganeo.
Basiliche e altri santuari della Diocesi di Padova
Basilica di Sant’Antonio
Padova - Piazza del Santo - Tel. 049/663944
Basilica Cattedrale
Padova - Piazza Duomo - Tel. 049/662814
Basilica di Santa Giustina
Padova - Prato della Valle - Tel. 049/8751628
Santuario Mariano di Monteortone Madonna della Salute
Loc. Monteortone di Abano Terme (PD) - Tel. 049/8669447
Abbazia di S. Maria di Praglia
Loc. Praglia di Teolo (PD) - Tel. 049/9900010
Santuario della Beata Vergine delle Grazie
Piove di Sacco (PD) - Via delle Grazie, 63 - Tel. 049/5840327