Le mura
cinquecentesche di Padova
ITINERARIO 3
Da Porta S. Croce al bastione Ghirlanda attraverso il Giardino Alicorno
Su tutte due le facciate compare la scritta SANCTE CRUCIS.
La costruzione fu completata nel 1518, forse su disegno dell’architetto Sebastiano da Lugano che aveva, nel 1513, affiancato Bartolomeo D’Alviano nella progettazione dell’intera cerchia muraria.
L’apparato decorativo della porta contiene una fitta simbologia religiosa: la facciata interna alla città presenta due nicchie ai lati del foro centrale, nelle quali campeggiano le statue di S. Prosdocimo e S. Gerolamo.
Sui muri perimetrali dell’androne centrale sono affrescate le figure dei quattro Santi patroni di Padova: S. Giustina, S. Antonio, S. Daniele, S. Prosdocimo.
Tutta la porta è stata recentemente restaurata con pulitura degli affreschi.
La porta è arricchita da decorazioni architettoniche di marmo bianco e pietra d’Istria. Agli spigoli della costruzione si distinguono per il materiale (trachite) due lesene ionico - corinzie di ordine gigante; ai lati dell’arco centrale due coppie di lesene reggono la trabeazione, tra le colonne ci sono due porticine classicheggianti sormontate da due finestre murate. Le strombature nel sottotetto hanno funzione militare. L’ampio androne è coperto da una volta a botte.
Sulla facciata esterna si notano le lunghe feritoie dove scorrevano le catene del ponte levatoio. Tra le feritoie, una lapide ricorda l’entrata in “Padova libera e italiana” di Vittorio Emanuele II, il 1° agosto 1866.
Il tratto di mura qui è ancora integro e la porta conserva la funzione di passaggio per valicarle.
Sulla sommità del baluardo sorge una delle tre scuole all’aperto costruite sui bastioni delle mura nei primi anni del Novecento, la Scuola Elementare Camillo Aita (1908), intitolata all’illustre benefattore che alla sua morte lasciò quanto possedeva al Ricreatorio Raggio di Sole “per la redenzione dei fanciulli deboli e malati”. Oggi l’edificio ospita la ludoteca Ambarabà del Comune.
Sulla sinistra continua il tratto di mura cinquecentesco, che collega il bastione S. Croce con il bastione Alicorno. Il “cavaliere”, cioè la sopraelevazione muraria, opera del Sanmicheli (1557) è l’ultimo intervento sulla cerchia difensiva padovana, la cui costruzione, attraverso varie fasi, durava dal 1513.
Muovendosi verso ovest le mura sono visibili a tratti, all’interno dei giardini delle case costruite a ridosso del vallo, in particolare dell’alto edificio costruito nei primi del Novecento nel programma di edilizia popolare dell’epoca.
Già nel medioevo qui esisteva una porta di S. Croce che chiudeva il borgo. Nel 1376 Francesco da Carrara la muniva di una torre esagonale, che rimase in piedi fino alla metà del ’700. Nel Cinquecento la vecchia porta veniva abbattuta e ricostruita, come abbiamo visto, più a est, evitando, per ragioni strategiche, l’allineamento con assi viari importanti.
In questo tratto di muro furono aperte fin dal 1885 delle brecce, dove ora passano le vie Giordano Bruno e Felice Cavallotti (vedi piantina), e fu collocata la barriera daziaria.
Subito al di là di via Cavallotti, accanto all’edificio dell’ex ONMI, attraverso una lieve rampa, si entra nei giardini Alicorno e con bella passeggiata si sale alla sommità del bastione omonimo.
La storia e la forma di questo bastione meritano qualche cenno. Costruito probabilmente ancora in epoca medievale a scopi difensivi e di controllo in una delle zone portuali di Padova, già nel corso del ’400 viene ricordato come “torrione Liocorno” negli atti della Repubblica di Venezia per miglioramenti e adattamenti. Nel 1509 fu ricostruito in forme moderne, ma in materiali provvisori (terrapieno e legname), da fra’ Giocondo sotto la spinta dell’imminente attacco di Massimiliano, e poi terminato in muro da Sebastiano da Lugano intorno al 1517.
Nel 1586 viene costruita la chiusa di regolamentazione dell’ingresso delle acque del canale Alicorno in città. La chiusa si vede ancor oggi, per quanto il fabbricato che la contiene sia purtroppo fatiscente e bisognoso di restauro.
Infatti, se si entra attraverso il passaggio accanto all’ex ONMI e si costeggiano le mura dal basso fino a raggiungere il “piede” del bastione, ,si vede a sinistra la chiusa, mentre al di qua e al di là della sporgenza del bastione si vedono gli edifici della Scuola materna Madonna di Lourdes, sorti sulla golena tra canale Alicorno e Bacchiglione.
L’interno del bastione si articola in varie sale-piazzeforti, su due piani, con scale di collegamento. Luce e aria all’interno sono garantite dalla presenza di due larghe aperture sulla sommità.
I locali interni sono sfruttati durante la stagione estiva per concerti e spettacoli.
Il giardino Alicorno, sulla sommità del bastione, è quanto resta del ben più ampio parco della villa Trieste, realizzato su probabile progetto di Giuseppe Jappelli. Ricco di alberi pregiati quali magnolie e cedri del Libano, era abbellito da un laghetto. Il proprietario Maso Trieste, fondatore della Banca Popolare di Padova, consentì che l’Osservatorio astronomico nel 1842, in occasione del IV congresso di Astronomia, ponesse qui un cippo a forma di obelisco, visibile tuttora, per indicare il meridiano di Padova.
Nel 1922 una parte del parco venne espropriata e lottizzata. La villa Trieste venne abbattuta e con trentamila metri quadri edificabili venne completata Città-giardino.
Proseguendo sulla sommità del tratto di mura sud si raggiunge il piccolo bastione Ghirlanda, fatto costruire nel 1523 per interrompere con una postazione cannoniera, la cortina muraria, qui troppo sguarnita.
Ora sulla sua sommità si erge un cerchio di colonne mozzate: è il monumento eretto a ricordo dei caduti e dispersi in Russia durante la II guerra mondiale.
A pochi passi si trova l’entrata di un giardino pubblico che sfrutta l’area golenale del Bacchiglione, ai piedi delle mura; è intitolato a Giorgio Perlasca, cittadino padovano benemerito, elencato tra i “giusti” di Gerusalemme per aver salvato la vita di centinaia di ebrei durante la persecuzione nazista in Ungheria nel 1943-44.
Informazioni utili
Per gli ingressi ai bastioni Santa Giustina, Alicorno e Impossibile chiedere al Comitato mura, via Raggio di Sole 1, Padova.
Orari dei giardini pubblici: invernale 10-16; estivo 9-18.
Il giardino della Rotonda normalmente è aperto soltanto fino a mezzogiorno.
La Porta S. Croce rimane chiusa dalle 18 alle 7 del mattino.