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Corso base di Tecnica Fotografica

MACCHINA FOTOGRAFICA ELEMENTARE
ESPOSIZIONE

Nella scheda del Capitolo 1 dedicata alla pellicola abbiamo accennato all'emulsione, ossia allo strato sensibile all'azione della luce. Questa "impressiona" i cristalli di sali d'argento dispersi nella gelatina, formando la cosiddetta immagine latente, che verrà evidenziata dallo sviluppo della pellicola. In questo processo i cristalli di sali d'argento anneriscono là dove sono stati colpiti dalla luce.


emulsione

EMULSIONE SVILUPPATA
L'ingrandimento al microscopio mostra i sali d'argento anneriti dallo sviluppo, che evidenzia l'immagine latente formatasi al momento dello scatto. I cristalli si sali d'argento diventano tanto più neri quanta più luce ricevono.

Al momento dello scatto, se la pellicola riceve troppa luce i cristalli anneriscono eccessivamente, mentre l'annerimento è scarso se la quantità di luce è stata insufficiente. In entrambi i casi avremo una brutta fotografia.

Questo significa che quando si scatta una fotografia bisogna fare in modo che alla pellicola giunga la giusta quantità di luce; tale quantità viene regolata da due elementi: l'otturatore e il diaframma.

Naturalmente il tutto dipende anche dalla sensibilità della pellicola: ne esistono tipi poco sensibili che necessitano di molta luce per essere correttamente impressionate, mentre ne basta poca per quelle più sensibili.

In questa scheda facciamo soltanto un cenno ai concetti di otturatore e diaframma, servendoci di una similitudine ormai classica. Immaginiamo che la pellicola sia rappresentata da un recipiente, tanto più grande quanto minore è la sensibilità della pellicola: una emulsione poco sensibile necessita di molta luce e, inversamente, una emulsione molto sensibile deve ricevere poca luce.
Ebbene, per riempire il recipiente che rappresenta la pellicola possiamo agire su due elementi: l'apertura del rubinetto e il tempo in cui lo lasciamo aperto.


tempo breve      tempo lungo

SCHEMATIZZAZIONE DELL'ESPOSIZIONE
Se rappresentiamo una pellicola con un recipiente da riempire, possiamo agire sull'apertura del rubinetto (che fa le veci, in questa schematizzazione, del diaframma) o sul tempo in cui esso rimane aperto (tempo di posa dell'otturatore).

Da tutto questo discende che ogni pellicola, a seconda della sua sensibilità, necessita della giusta esposizione al momento dello scatto, affinché possa dare immagini impeccabili.
L'esposizione può essere regolata per mezzo del diaframma e del tempo di otturazione (detto anche tempo di posa o tempo di esposizione).

In seguito avremo modo di approfondire ulteriormente questi concetti.


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Testo e immagini © Romano Cicognani - Riproduzione ammessa esclusivamente per uso strettamente personale - Ogni altro utilizzo su supporto cartaceo o elettronico dovrà essere autorizzato per iscritto dall'autore - Nomi di aziende, loghi e immagini di origine citata appartengono ai rispettivi proprietari.


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11.10.2001